Come sono cambiate le abitudini alimentari durante il lockdown

04 Giugno 2020

Più frutta, verdura e legumi, ma anche più dolci e alcol e voglia di sperimentare nuove ricette. Queste le abitudini alimentari degli italiani durante il lockdown secondo un’indagine condotta dall’Oersa (Osservatorio sulle eccedenze, sui recuperi e sugli sprechi alimentari) del Crea Alimenti e Nutrizione mediante un questionario volto a documentare e analizzare i mutamenti intercorsi nell’alimentazione quotidiana durante la quarantena.

Il campione era costituito da circa 2.900 persone, provenienti da tutte le regioni di Italia, di cui il 75% costituito da donne e il 25% da uomini. La fascia di età più rappresentata è stata quella di 30-49 (38,6%) e 50-69 (36%) anni, con giovani tra i 18 e i 29 anni presenti per il 24%.  Gli intervistati erano caratterizzati da elevato livello di istruzione (68% laureato e 28,5% diplomato) e da una scarsa aderenza alla dieta mediterranea.

Durante la quarantena, gli intervistati hanno dichiarato di aver aumentato il consumo di alimenti sani: verdura (il 33%), frutta (il 29%), legumi (il 26,5%), acqua (il 22%), olio extravergine d’oliva (il 21,5% ). Parallelamente, ben il 44,5% ha ammesso di aver mangiato più dolci e il 16% di aver bevuto più vino. Questo periodo è stato, inoltre, l’occasione per sperimentare nuovi cibi (40%) e nuove ricette (31%), migliorando le proprie abitudini alimentari (24%) e maturando abitudini ecosostenibili (fare la raccolta differenziata 86%, conservare e consumare alcuni alimenti acquistati in eccesso 83%, oppure mangiare tutto, inclusi gli avanzi 80%).

Il 44% degli intervistati, infine, è aumentato di peso per il maggiore apporto calorico, correlato a una minore attività fisica, che ha riguardato il 53% del campione. Dato che viene confermato dall’esigenza di mettersi a dieta, espressa in oltre il 37% dei casi.

“Pur con i limiti di un questionario auto-riferito e con un campione opportunistico si può osservare che le limitazioni imposte dalla quarantena non hanno avuto effetti totalmente negativi sulla alimentazione e sullo stile di vita del campione in esame”, dice Laura Rossi, ricercatrice Crea Alimenti e Nutrizione e coordinatrice Oersa. “A fronte dell’aumento di comfort food come i dolci, abbiamo anche maggiori quantità di frutta, verdura e soprattutto legumi. Si tratta di dati in linea con quelli sulla spesa degli italiani nel primo trimestre del 2020 e che indicano che il tempo trascorso in cucina è stato orientato alla preparazione di piatti con ingredienti salutari. Tutto ciò ha favorito momenti di convivialità e condivisione del pasto e ha portato inevitabilmente, complice l’assenza di attività fisica, a un impatto sulla percezione del peso. Più in generale, si conferma l'attenzione degli italiani a una gestione attenta del cibo che va da evitare gli sprechi all’impegno nel fare la raccolta differenziata. L’approvvigionamento di cibo non sembra essere stato un problema e l'attitudine alla spesa si è rivolta anche verso alimenti nuovi, con un occhio fisso ai costi troppo alti. I bambini sono stati più coinvolti nelle attività della cucina, mentre per gli anziani si evidenzia una percezione di difficoltà nel fare la spesa”. (n.m.)

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