Le noci migliorano il microbiota favorendo così la salute di cuore e vasi

23 Gennaio 2020

Un consumo regolare di noci contribuisce a migliorare il profilo del microbiota intestinale con benefici per la salute cardiovascolare. Questi i risultati di uno studio randomizzato e controllato, realizzato da un gruppo di lavoro della Penn State University e pubblicato di recente sul Journal of Nutrition. Una ricerca nata per chiarire se gli effetti benefici delle noci sul microbiota siano legate al contenuto di acidi grassi a partire dall’alfalinolenico (Ala), piuttosto che di fibre o altri composti.

Sono stati reclutati 42 partecipanti sovrappeso/obesi tra i 30 e i 65 anni sottoposti, prima dell'inizio dello studio, a una dieta classica di tipo americano per due settimane così composta: 50% carboidrati, 17% proteine, 33% grassi, di cui 12% saturi (fase definita di run‐in).

Successivamente, a rotazione, hanno seguito tre tipi di dieta, ciascuna per sei settimane. Di base, ogni dieta era composta da 48% di carboidrati, 17% proteine, 35% grassi ma la prima comprendeva l’assunzione di noci intere (57–99 g/die; 2.7% Ala); la seconda non prevedeva noci ma una quantità equivalente di acido alfa-linolenico e grassi polinsaturi (2.6% Ala) e, infine, una terza in cui Ala veniva in gran parte sostituito da un altro acido grasso, l’oleico.

Campioni fecali sono stati raccolti dopo le due settimane di run‐in e al termine di ciascun periodo di sei settimane previste per ogni ciclo di dieta

"I risultati hanno evidenziato come solo la dieta che comprendeva le noci intere ha favorito la presenza di batteri intestinali generalmente associati a benefici per la salute", sottolinea Kristina Petersen, ricercatrice alla Penn State e tra gli autori dello studio. “È il caso, per esempio, della Roseburia, associata a funzioni di protezione della barriera intestinale, piuttosto che di Eubacteria eligens e Butyricicoccus".

In aggiunta, il consumo di noci ha messo in evidenza una correlazione positiva tra cambiamenti del microbiota e miglioramenti di alcuni fattori di rischio cardiovascolari. L’aumento della presenza di specie come Eubacteria eligens si è, infatti, rivelato in stretta correlazione con miglioramenti della pressione sanguigna così come la massiccia presenza di Lachnospiraceae con benefici su profilo lipidico e pressorio.

Niente di tutto questo accadeva in seguito alle altre due tipologie di dieta.

Secondo Regina Lamendella, docente di Biologia al Juniata College, sempre in Pennsylvaniaha, “Questi risultati sono un esempio di come sia possibile nutrire in maniera virtuosa il nostro microbioma. Alimenti come le noci forniscono ai batteri intestinali una serie di nutrienti preziosi, come acidi grassi, fibre e composti bioattivi, un processo che può, inoltre, aiutare ulteriormente a generare metaboliti benefici per l’organismo."

Così concludono gli autori: “I nostri dati dimostrano come il consumo di noci sia in grado di favorire la presenza di alcuni ceppi batterici nell’intestino inclusi, per esempio, quelli che producono butirrato come Roseburia. Evidentemente, i composti bioattivi presenti in questo tipo di frutta secca possono svolgere un ruolo importante nel modificare l'ambiente intestinale. Sappiamo, inoltre, che le noci contengono ellagitannini, polifenoli che vengono metabolizzati dai batteri intestinali per formare urolitine, in grado di determinare benefici cardiovascolari. Pertanto, il consumo di noci in sostituzione di acidi grassi saturi, provoca cambiamenti a livello del microbiota intestinale con importanti ricadute positive per la nostra salute”.

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