La dieta vegana migliora il microbioma con benefici su peso, composizione corporea e glicemia

25 Settembre 2019

Una dieta vegana può potenziare la flora batterica intestinale correlata a peso e composizione corporei e al controllo della glicemia. Questi i risultati di uno studio presentato la scorsa settimana a Barcellona, nel corso del Congresso annuale dell'Associazione europea per lo studio del diabete (Easd).

Il microbiota intestinale svolge un ruolo importante nella regolazione del peso, nello sviluppo della sindrome metabolica e nel diabete di tipo 2. Lo scopo della ricerca era di testare l'effetto di una dieta vegana di 16 settimane su composizione del microbiota intestinale, peso e composizione corporei, nonché sulla resistenza all'insulina in adulti in sovrappeso senza storia di diabete.

Lo studio ha incluso 147 partecipanti (86% donne e 14% uomini; l'età media era 55,6 ± 11,3 anni), che sono stati randomizzati a seguire una dieta vegana a basso contenuto di grassi (n = 73) o la dieta abituale (n = 74) per 16 settimane. Al basale e a fine studio è stata valutata la composizione del microbiota intestinale, usando i kit uBiome. L'assorbimetria a raggi X a doppia energia è stata utilizzata per misurare la composizione corporea, mentre un metodo standard chiamato indice Predim per valutare la sensibilità all'insulina.

I risultati indicano che, dopo 16 settimane, il peso corporeo è stato ridotto in modo significativo nel gruppo vegano (in media -5,8 kg), in particolare a causa di una riduzione della massa grassa (media -3,9 kg) e del grasso viscerale. Anche la sensibilità all'insulina è aumentata significativamente nel gruppo vegano.

Tra i batteri intestinali, il gruppo vegano ha registrato un aumento di Faecalibacterium prausnitzii (+ 4,8%), ceppo batterico associato a riduzione di peso corporeo, massa grassa e grasso viscerale. Lo stesso per Bacteoides fragilis (+ 19,5%), associati a diminuzioni di peso corporeo, massa grassa, grasso viscerale e aumenti della sensibilità all'insulina.

Così gli autori: "Un intervento dietetico vegano a basso contenuto di grassi per 16 settimane induce cambiamenti nel microbiota intestinale correlati a cambiamenti di peso, composizione corporea e sensibilità all'insulina negli adulti in sovrappeso. Sono tuttavia necessari ulteriori lavori discernere gli effetti della dieta vegana da quelli legati a riduzione dell’introito calorico.

"Un intervento dietetico vegano a basso contenuto di grassi ha dimostrato di essere efficace nella gestione del peso, nella prevenzione e nel trattamento del diabete, provocando cambiamenti nel microbioma intestinale associato calo ponderale, riduzione della massa grassa e del volume di grasso viscerale e aumento della sensibilità all'insulina. Il principale cambiamento nella composizione del microbioma intestinale è dovuto a un aumento del contenuto relativo di batteri che producono acidi grassi a catena corta che si nutrono di fibre. Pertanto, un elevato contenuto di fibre alimentari sembra essere essenziale per i cambiamenti osservati nel nostro studio. Abbiamo in programma di confrontare gli effetti di una dieta vegana e una standard sul microbioma intestinale in persone con diabete di tipo 2, per discernere gli effetti della dieta vegana da quelli legati a riduzione dell’introito calorico.

La fibra è l’artefice di elezione della promozione di un microbioma intestinale sano. Il Faecalibacterium prausnitzii è uno dei principali batteri produttori di acidi grassi a catena corta benefici come il butirrato che hanno dimostrato un effetto benefico su peso e composizione corporea e sensibilità all'insulina.

"Mangiare più fibre è la raccomandazione dietetica numero uno per un microbioma intestinale sano", sottolineano gli autori.

 

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