Estratto di bergamotto, si confermano benefici cardiometabolici

02 Luglio 2019

Un’ulteriore prova di come la nutraceutica possa contribuire al miglioramento del metabolismo glucidico e lipidico giunge da un lavoro tutto italiano appena pubblicato su Phytotherapy research e condotto da un gruppo guidato da Arrigo Cicero e Claudio Borghi dell’Alma Mater Studiorum Università di Bologna.

La ricerca ha preso in esame un composto contenente estratti vegetali di bergamotto (flavonoidi 120 mg), fitosteroli, vitamina C e acido clorogenico derivato dal carciofo per valutare, a 12 e 24 settimane, gli effetti su una serie di parametri cardiometabolici.

Un gruppo di 90 persone (Bmi > 25 Kg/m2, non in trattamento farmacologico, età compresa tra i 20 e i 75 anni, C-Tot tra 200 e 280 mh/dl e c-Ldl tra 130 e 190 mg/dl) è stato suddiviso in tre bracci di 30 partecipanti ciascuno. Dopo 2 settimane di run-in in cui hanno seguito tutti una dieta standardizzata, per 24 settimane hanno assunto chi due compresse/die di estratto, chi due di placebo, chi una di estratto e una di placebo.

Un primo controllo, effettuato a 8 settimane, ha evidenziato come in tutti i gruppi attivi si riscontrasse un miglioramento della trigliceridemia e del c-Ldl rispetto al placebo. Nel gruppo a dosaggio più alto dell’estratto, vi erano poi riduzioni significative anche su altri parametri: colesterolo totale, non-Hdl-C, gamma-glutamil transpeptidasi, proteina C-reattiva ad alta sensibilità (Hs-Crp), Tnf-alfa e Homa-Ir (Homeostatic model assesment for insulin resistance).

Gli effetti persistevano anche a 24 settimane. In particolare, in entrambi i gruppi attivi si registrava una diminuzione significativa di Tg, c-Ldl e Homa-Ir. In aggiunta, nel gruppo ad alto dosaggio, aumentava significativamente l’adiponectina, i cui livelli sono, come noto, inversamente correlati a quelli di diversi mediatori immunitari dell’infiammazione.

“Sono sempre più numerose le evidenze sulle capacità degli estratti di bergamotto di migliorare il profilo lipidico in soggetti moderatamente ipercolesterolemici, tanto che diversi gruppi di esperti ne promuovono l’impiego come agente ipolipidico sicuro” concludono gli autori. “Per quanto a nostra conoscenza, questo è il primo trial clinico randomizzato, controllato con placebo, in doppio cieco, che valuta l'effetto di un estratto di bergamotto sui marcatori di rischio cardiometabolico nell'uomo. Il nostro studio ha alcuni limiti. Il principale è legato alla lunghezza relativamente breve dello studio, tuttavia sufficiente per osservare un certo numero di cambiamenti metabolici. Inoltre, non è stata eseguita alcuna misurazione strumentale della massa grassa dei soggetti o della reattività arteriosa ed è stato valutato un numero limitato di biomarcatori e adipochine infiammatori. Il supplemento, inoltre, conteneva non solo il bergamotto, ma anche una piccola quantità di estratto secco di carciofo, che potrebbe aver contribuito, anche se leggermente, all'effetto finale. Sono necessarie ulteriori ricerche per indagare più a fondo gli effetti a lungo termine su un numero più ampio di parametri. Ciò detto, la combinazione nutraceutica testata ha sicuramente dimostrato di migliorare il metabolismo dei lipidi e del glucosio, il pattern delle adipochine e l'infiammazione sistemica in persone con sovrappeso e lieve ipercolesterolemia”.

Nicola Miglino

 

 

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