e di prossima pubblicazione sulla rivista del College stesso.

Nel trial sono stati coinvolti 8.179 pazienti già in trattamento con statine che presentavano livelli di trigliceridi compresi tra 135 e 500 mg/dl, c-Ldl tra 40 e 100 mg/dl e una storia di aterosclerosi (71% dei pazienti) o diabete (29%).

I partecipanti sono stati randomizzati a ricevere acido eicosapentenoico (Epa) 4g/die (Vascepa, dell’azienda Amarin, che ha sostenuto lo studio) o placebo per 5 anni. Endpoint primario: numero totale di eventi (primo e successivi) cardiovascolari maggiori (morte CV, infarto miocardico non fatale, ictus non fatale, rivascolarizzazione coronarica o angina instabile tale da richiedere ricovero in ospedale).

Nei 5 anni si sono registrati 1.606 eventi occorsi per la prima volta. Questi stessi pazienti hanno avuto altri 1.303 eventi successivi: chi un secondo (n=762), chi un terzo (n=272) chi quattro o più (n=269).

Nel gruppo trattato con Epa ad alte dosi la comparsa del primo incidente cardiovascolare si è ridotta del 25%, quella del secondo del 32%, del terzo del 31%, del quarto del 48%.

“Su 1.000 pazienti che hanno assunto Epa ad alte dosi per cinque anni, si sono evitati circa 160 eventi cardiaci gravi” sottolinea Deepak Bhatt, Executive director of international cardiovascular programs al Brigham and Women's Hospital di Boston e principale autore dello studio.  “Tra questi, 12 decessi, 42 attacchi cardiaci, 14 ictus, 76 bypass coronarici e 16 ospedalizzazioni per angina instabile”.

http://www.onlinejacc.org/content/early/2019/03/01/j.jacc.2019.02.032