Osservatorio Immagino: sulla tavola degli italiani più proteine e meno zuccheri

07 Luglio 2020

Cresce in Italia il consumo di proteine e, seppur moderatamente, quello dei grassi. Diminuisce, invece, quello dei carboidrati e le fibre mostrano una tendenza al rialzo decisamente contenuta. Questi i risultati della settima edizione dell’Osservatorio Immagino, resi noti nei giorni scorsi e basati sui dati dell'anno 2019.

L’Osservatorio Immagino Nielsen GS1 Italy incrocia le informazioni riportate sulle etichette dei circa 112 mila prodotti digitalizzati a dicembre 2019 dal servizio Immagino di GS1 Italy (ingredienti, tabelle nutrizionali, loghi e certificazioni, claim e indicazioni di consumo) con le rilevazioni Nielsen su venduto (retail measurement service), consumo (consumer panel) e fruizione dei media (panel TV - Internet).

I risultati

I carboidrati si confermano i protagonisti del menu italiano, nonostante abbiano continuato anche nel 2019 a veder ridotto il loro peso, accelerando il calo rispetto ai 12 mesi precedenti (-2,1% contro il -0,1% del 2018), soprattutto a causa della consistente riduzione nel consumo di zuccheri (-3,0%), aumentata rispetto all’anno precedente (-1,6%). L’arretramento dei carboidrati è stato la conseguenza del minor consumo di zucchero come ingrediente base, di riso bianco, di pasta di semola, di patate, di nettari e simili. Invece la contrazione degli zuccheri è stata dettata dal minor consumo non solo di zucchero come ingrediente base e di succhi, nettari e spremute di frutta, ma anche di gelati in vaschette, aranciata e di altre bevande gassate, e di tavolette di cioccolato.

I grassi nel 2019 hanno replicato il trend di lieve crescita già evidenziato nei 12 mesi precedenti (+0,6% annuo a fronte del +0,1% del 2018). Nella componente lipidica è rimasto stabile il contenuto di grassi saturi (+0,3%), che è stato poco al di sopra dei livelli registrati durante il 2018. A far salire il consumo dei grassi ha contribuito il maggiore apporto di alcuni prodotti: uova di gallina, olio d’extravergine di oliva, prodotti di pasticceria, creme spalmabili dolci, mozzarelle, formaggi grana e simili, gelati multipack.

Boom delle proteine

La miglior performance del 2019 è stata messa a segno dalle proteine, che l’anno scorso hanno nettamente accelerato la loro crescita (+1,5% contro il +0,4% del 2018). L’aumento dell’apporto proteico dei cibi acquistati nel 2019 è dovuto ai maggiori consumi di alcuni prodotti, dove la componente di gusto e gratificazione si è integrata a quella di salutismo, come uova di gallina, mozzarelle di latte vaccino, affettati (come prosciutto cotto, bresaola e arrosti), formaggio grana, carni bovine (hamburger), farine di grano tenero, carne avicunicola, creme spalmabili, yogurt magro, biscotti integrali/multicereali e frutta secca senza guscio.

Fibre, battuta d’arresto

L’altro fenomeno che ha caratterizzato il 2019 è stato il rallentamento dell’avanzata delle fibre, che erano stati i nutrienti “superstar” degli ultimi anni. L’anno scorso hanno segnato un +0,3%, mentre nel 2018 la loro crescita era stata del +2,4%. Questo scenario può essere spiegato principalmente con l’azione di due spinte contrapposte. Da una parte, i maggiori consumi di prodotti legati alla spesa tradizionale come biscotti (integrali/ multicereali e tradizionali), pasta (integrale/ farro/kamut, pasta fresca non ripiena e pasta senza glutine), farine e miscele, merendine, frutta e vegetali secchi, e pani e sostitutivi (crackers, piadine, taralli, focacce, tramezzini e senza glutine) hanno contribuito ad aumentare l’apporto medio di fibre. Ma, dall’altra parte i minori consumi di altri prodotti come patate, ortofrutta surgelata, pasta fresca ripiena, fette biscottate, cereali (farro, orzo, mix, couscous), sostitutivi del latte Uht (bevande di riso e di soia), limoni, arance e piatti pronti vegetali hanno determinato il rallentamento della crescita della componente di fibre.

Apporto energetico

Per quanto riguarda l’apporto energetico medio, nel 2019 si è registrato un lieve calo rispetto all’anno precedente (-0,5%), espandendo il fenomeno di riduzione già visto nel 2018 (-0,1%). Il taglio delle calorie medie è dovuto, principalmente, ai minori consumi di olio di semi (da frittura, mais, arachidi), di zucchero, di tonno sott’olio, di patate, di riso bianco, di tavolette e barrette di cioccolato e di gelati in vaschetta. Queste riduzioni di consumi non sono state sufficientemente compensate dalla crescita dell’apporto calorico di categorie in crescita, come uova di gallina, olio extravergine di oliva, prodotti di pasticceria, birre alcoliche, creme spalmabili dolci e biscotti integrali/multicereali.

Il prodotto-tipo degli italiani

Alla luce di questi trend, il metaprodotto Immagino del 2019, che potremmo definire come il “piatto unico” derivante dal carrello della spesa realizzata dagli italiani in ipermercati e supermercati, è risultato composto al 20,2% dai carboidrati (di cui l’8,0% è fatto di zuccheri), all’8,7% dai grassi (per il 2,9% si tratta di grassi saturi), al 6,4% dalle proteine e al 2,0% dalle fibre, per un apporto energetico di 180,8 calorie per 100 g/100 ml di prodotto.

Nicola Miglino

 

 

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