Pubblicato in Guida ai nutraceutici
Lara Testai
Dipartimento di Farmacia, Università di Pisa
Il bergamotto presenta un profilo unico in termini di flavonoidi, presenti in abbondanza sia nel succo che nell’albedo. In particolare, contiene elevate quantità di flavanoni, quali naringenina, esperetina ed eriodictiolo. I suoi effetti pleiotropici sono attribuiti alle attività antiossidanti dei flavonoidi ma anche a meccanismi più specifici che regolano l’acilazione degli acidi grassi e, quindi il legame con le lipoproteine, nonché la captazione di glucosio a livello del muscolo scheletrico. In particolare, naringenina presenta effetti cardio e vasoprotettivi, eriodictiolo ed esperetina inibiscono l’ossidazione delle Ldl. Questi flavanoni sono presenti anche in altri frutti citrus ma due derivati glicosilati sono esclusivi del bergamotto: melitidina e brutieridina che svolgono en effetto statino-simile. Per questo integratori con estratto di bergamotto sono impiegati in clinica in casi di ipercolesterolemia e sindrome metabolica, anche in combinazione con altri fitocomposti. Il limite maggiore è la scarsa biodisponibilità dei flavonoidi di cui il bergamotto è ricco. Ciò comporta l’assunzione di alti dosaggi che può compromettere l’efficacia clinica. Di recente sono state sviluppate nuove formulazioni a partire da quelle che utilizzano i fitosomi in cui l’estratto viene disperso con lecitina, un additivo alimentare. Questa forma di delivey consente l’utilizzo di dosaggi più ridotti.