L'uso di terapie erboristiche, piante medicinali e loro derivati per il trattamento e la gestione dell'ipertensione è una pratica molto diffusa, benché la letteratura in questo campo evidenzi la mancanza di standardizzazione a livello di metodi di studio sperimentale, nonché la necessità di valutare molecole purificate.
Il miso, spezia tradizionale giapponese utilizzata per insaporire zuppe e piatti, è una pasta di soia fermentata maltata con "koji", prodotta dall'Aspergillus oryzae. Esistono vari tipi di miso a seconda del koji utilizzato: quello di riso viene preparato aggiungendo il koji di riso ai semi di soia, il miso d'orzo aggiungendo koji d'orzo e il miso di soia, che utilizza solo semi di soia.
La ricerca di agenti antipertensivi naturali, sicuri e di origine alimentare, ha preso in considerazione anche il mondo dei funghi, grazie soprattutto ai numerosi composti bioattivi che hanno già dimostrato di esercitare effetti terapeutici. Tra le specie più studiate ci sono Tricholoma giganteum, Marasmius androsaceus, Grifola frondosa, Ganoderma lucidum e Polyporus umbellatus.
Una dieta a basso contenuto di sodio è in grado di abbassare la pressione sistolica in brevissimo tempo, anche nel giro di una settimana. Queste le conclusioni di uno studio pubblicato su Jama, condotto su un totale di 213 soggetti di età compresa tra 50 e 75 anni, in parte normotesi, in parte ipertesi in controllo farmacologico, ma anche con ipertensione non controllata o non trattata.