Un’integrazione a base di zinco potrebbe essere di aiuto nel prevenire i sintomi delle infezioni del tratto respiratorio, come tosse, congestione e mal di gola, e ridurre la durata della malattia, secondo una review pubblicata da Bmj Open, rivista open access del gruppo British medical journal. Molto, però, rimane da chiarire su formulazione e dosi ottimali, considerati i dati oggi disponibili provenienti da studi piuttosto eterogenei.

Si intitola “Stile di vita, alimentazione e integrazione nell’epoca del Covid-19. Lo stato dell’arte”, la review che Andrea Poli, presidente di Nutrition Foundation of Italy, ha pubblicato di recente sul sito Integratori e Benessere di Integratori Italia, con l’obiettivo di dare un contributo al dibattito sul ruolo dell’integrazione mirata a supporto del sistema immunitario.

Una carenza nel microbiota intestinale del neonato, durante i suoi primi 100 giorni di vita, di Bifidobatteri capaci di metabolizzare gli Oligosaccaridi dal latte materno (Hmo) si associa a infiammazione sistemica e squilibrio immunitario negli anni successivi. Un effetto potenzialmente mitigabile con una supplementazione specifica di Bifidobacterium infantis Evc001, secondo quanto suggerito da uno studio pubblicato nei giorni scorsi su Cell.

Quasi sei italiani su dieci usano gli integratori come prevenzione e aiuto per uno stile di vita bilanciato. In particolare, per rafforzare il sistema immunitario e per il supporto fisico, mentre le principali aree di intervento, a disturbo presente, sono legate a stress, stati d’ansia, problemi legati al sonno. Nel 2020, inoltre, il mercato ha acquistato quasi il 12 % di consumatori cosiddetti new comer, ovvero nuovi al mondo degli integratori.

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