Pubblicata di recente su Nutrients, da parte di un gruppo interdisciplinare di clinici italiani, una review mirata a raccogliere le principali evidenze sugli effetti immunomodulanti della vitamina D e le possibili implicazioni su comparsa ed evoluzione di malattie immunomediate.

Ricchi di polifenoli con potente effetto antiossidante e antinfiammatorio, i mirtilli stanno catturando l’attenzione dei ricercatori in diversi ambiti clinici. Quello del diabete è sicuramente tra i più gettonati, al punto che di recente, un gruppo di scienziati dell’Università di Pelotas, nel sud est brasiliano, ha preso in esame, in una review pubblicata su Nutrition, metabolism and cardiovascular diseases, tutte le evidenze oggi disponibili per comprendere gli effetti di un consumo di mirtilli e mirtilli rossi su alcuni parametri glicemici in soggetti diabetici e non.

Un organo ambivalente in bilico tra l'apparato digerente e il sistema endocrino. I primi baroni universitari all'alba degli stati nazionali. Primedonne, megalomani, sognatori, imbroglioni...

 

Correggere un deficit di vitamina D negli ipertesi potrebbe aiutare a individuare precocemente pazienti con alterazioni glicemiche e a stratificare meglio il rischio cardiovascolare. Queste le conclusioni di uno studio clinico condotto dal dipartimento di medicina dell’Università di Udine e pubblicato di recente su Nutrients. Ne abbiamo parlato con Cristiana Catena, direttore della scuola di specializzazione in Medicina interna dell’Università di Udine e coordinatrice della ricerca.

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