La ricerca di agenti antipertensivi naturali, sicuri e di origine alimentare, ha preso in considerazione anche il mondo dei funghi, grazie soprattutto ai numerosi composti bioattivi che hanno già dimostrato di esercitare effetti terapeutici. Tra le specie più studiate ci sono Tricholoma giganteum, Marasmius androsaceus, Grifola frondosa, Ganoderma lucidum e Polyporus umbellatus.

Una dieta a basso contenuto di sodio è in grado di abbassare la pressione sistolica in brevissimo tempo, anche nel giro di una settimana. Queste le conclusioni di uno studio pubblicato su Jama, condotto su un totale di 213 soggetti di età compresa tra 50 e 75 anni, in parte normotesi, in parte ipertesi in controllo farmacologico, ma anche con ipertensione non controllata o non trattata.

Un'ampia percentuale di pazienti con ipertensione lieve non ha il controllo ideale della pressione arteriosa a causa della scarsa compliance ai farmaci ed è per questo che si moltiplicano gli studi che hanno come protagonisti specifici alimenti funzionali da poter inserire nelle diete quotidiane come intervento non farmacologico supplementare.

Sulla base delle attuali linee guida per la gestione dell’ipertensione, le modifiche dello stile di vita e della dieta sono considerate come strategie di prima linea e tra le indicazioni pratiche un ruolo importante è attribuito alle fibre alimentari, ma senza spesso entrare nello specifico di quali.  Le fibre alimentari sono generalmente distinte in due tipi in base alla loro solubilità - solubile e insolubile - e alle loro proprietà fisico-chimiche.

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