Fornire ai lettori uno strumento utile a comprendere meglio il mondo della nutrizione, le sue mille sfumature, dalle proprietà chimiche dei nutrienti alla lista degli alimenti funzionali. Questo l’obiettivo di La chimica nel piatto: fatti e misfatti delle diete (S. Colonna, G. Folco; Springer Healthcare Italia; pp.258, 30 €), nato con il desiderio di diffondere la cultura di una sana e corretta alimentazione, perché “è importante mangiare in modo sano e consapevole, conoscere la scienza e la chimica dei cibi, la composizione e qualità dei nutrienti e le varie tipologie dietetiche”, come affermano gli autori nella loro introduzione.

Nel valore della tavola c'è la responsabilità di un'umanità che guarda al futuro della Terra. Da questa premessa nasce Salviamo il mondo a tavola. Guida a un'alimentazione sana e sostenibile (P. Pellegrini; Città Nuova; 176 pp. € 16,90).

Sebbene le interazioni farmaco-cibo siano considerate cruciali per l'efficacia del trattamento in varie malattie, l'effetto degli alimenti sui medicinali è difficile da determinare in modo certo. Per esempio, attualmente non sono praticamente disponibili dati che descrivano le interazioni delle statine con i componenti della dieta: mancano evidenze per quanto riguarda gli effetti additivi, complementari o antagonisti.

Troppi studi epidemiologici e osservazionali sui benefici della dieta nel preservare, con il tempo, la funzione cognitiva, non trovano conferme negli studi clinici. Due le possibili spiegazioni: o non esiste una relazione causa/effetto o i trial clinici sono mal disegnati. Da queste premesse nasce il tentativo del Nutrition for dementia prevention working group della University of southern California (Usc) di fornire suggerimento su strategie efficaci per indagare nel modo migliore il rapporto tra dieta e salute cerebrale.

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