Ancora numeri ufficiali non sono disponibili, ma da più parti giungono segnali d’allarme sul rischio che quasi tre mesi di isolamento dovuti alla pandemia in corso possano aver aggravato quadri clinici legati a disturbi dell’alimentazione se non, addirittura, averli generati.

A parlarcene, Riccardo dalle Grave, direttore Unità di Riabilitazione nutrizionale Casa di Cura Villa Garda (Vr) che ha da poco pubblicato su Psycology Today un contributo sull’argomento

Si è fatto un gran discutere, in questi ultimi mesi, dello stato infiammatorio che altera il sistema immunitario nei pazienti colpiti da Covid-19, aggravandone il quadro clinico e la prognosi. Molti i suggerimenti, spesso fuorvianti, sulle strategie di difesa. Di certo, non si può prescindere dalla considerazione che il 70-80% delle cellule immunitarie del nostro organismo si trovi nell’intestino, in stretta correlazione con il microbiota e che, dunque, la varietà di alimenti e nutrienti introdotti con la dieta giochino un ruolo chiave nel regolare questo complesso sistema. Ne abbiamo parlato con Mauro Serafini, docente di Alimentazione e Nutrizione umana all’Università di Teramo

Anosmia e ageusia. Ovvero: mancanza di olfatto e di gusto. Sono due dei sintomi tipici di Covid-19. Talvolta gli unici che compaiono, per poi scomparire improvvisamente. Segnali d’allarme, dunque, cui prestare molta attenzione, soprattutto nei quadri clinici più complicati giacché possono compromettere la nutrizione influendo così sulla prognosi della malattia. Si tratta di uno degli aspetti che vengono presi in carico dall’Irccs Ospedale San Raffaele di Milano che ha attivato un reparto di 28 letti dedicato interamente alla riabilitazione motoria, respiratoria e neurologica dei pazienti Covid-positivi che, a causa della lunga degenza e degli effetti della malattia, non sono più autosufficienti e necessitano di essere riabilitati prima della dimissione.

Vaccini e misure di salute pubblica sono più che mai necessari ma sicuramente non sufficienti a far fronte al dilagare delle malattie infettive a livello mondiale. Bisogna cercare altre strade, sicure, efficaci ed economiche. Tra queste, la più promettente è quella di fornire un corretto apporto nutrizionale al nostro organismo, per sostenere nel migliore dei modi funzionalità ed efficienza del sistema immunitario. Queste le conclusioni di un gruppo di ricerca internazionale che ha appena pubblicato su Nutrients una review della letteratura internazionale sul ruolo dei nutrienti a supporto della funzione immunitaria.

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