Missione Minerva: con Samantha Cristoforetti studi su nutrizione e metabolismo nello spazio

04 Maggio 2022

Lo scorso 27 aprile è iniziata la seconda missione spaziale di Samantha Cristoforetti che conta decine e decine di esperimenti scientifici internazionali. Tra questi, sei sono test italiani grazie all'impegno dell'Agenzia Spaziale Italiana guidata da Giorgio Saccoccia.

Uno di questi è Nutriss, dell’Università degli Studi di Trieste. Dopo aver monitorato l’attività metabolica degli astronauti Luca Parmitano e Matthias Maurer nel corso delle precedenti missioni Esa, il team triestino guidato da Gianni Biolo ripeterà le analisi sulla nostra astronauta. Si tratta delle prime indagini di questo genere condotte su un organismo femminile: lo scopo è determinare le differenze di reazione alla microgravità rispetto a quello maschile.

“Il progetto Nutriss monitora il metabolismo muscolare sottoposto a microgravità e adotta speciali accorgimenti mirati a contrastare la perdita di massa magra attraverso il controllo dell’alimentazione”, spiega Gianni Biolo, docente di Medicina interna all’Università degli Studi di Trieste. “Il nostro obiettivo è arrivare a definire un protocollo nutrizionale di riferimento per missioni spaziali di lunga durata. Grazie alle attività sperimentali che condurremo con Samantha Cristoforetti ricaveremo indicazioni e soluzioni ad hoc per l’organismo degli astronauti donna”.

Così Filippo Giorgio di Girolamo, ricercatore UniTS: “Come successo in autunno con Matthias Maurer, AstroSamantha sarà dotata di un analizzatore di bioimpedenza per analisi e monitoraggio della composizione corporea. Per effettuare le misurazioni, le verranno posizionati elettrodi su polsi e caviglie che consentiranno di determinare la percentuale di massa grassa e magra del corpo, confrontandole con i dati già raccolti a terra”.

Le misurazioni in orbita avverranno una volta al mese, la mattina a digiuno, fino al termine della missione: in questo modo l’équipe triestina determinerà l’acquisizione di grasso e la perdita muscolare in condizioni di microgravità. Sulla base di queste informazioni verrà messa a punto la strategia per i piani nutrizionali, discussa e coordinata a terra con il team medico Esa, con Asi (Agenzia spaziale italiana) e con i ricercatori di Trieste.

“Gli studi condotto nello spazio avranno naturalmente importanti ricadute anche sulla Terra: i risultati saranno applicati in ambito clinico per la cura di pazienti anziani, malnutriti e/o obesi immobilizzati”, precisa in una nota il team di ricerca triestino.

Tra gli altri esperimenti condotti da Samantha Cristoforetti, Evoo in Space, che ha come principal investigator Enzo Perri, Crea-Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, in collaborazione con Unaprol e Coldiretti: studierà l’impatto della microgravità e delle condizioni di radiazione sulle caratteristiche fisico-chimiche, nutrizionali e microbiologiche dell’olio extravergine d’oliva italiano in quanto alimento ricco di antiossidanti e con proprietà antinfiammatorie.

Con Ovospace, Samantha studierà, invece, gli effetti della microgravità sull'apparato riproduttivo femminile. Ovospace ha come coordinatore scientifico Andrea Fuso della Sapienza Università di Roma e l'esperimento utilizza colture di cellule ovariche bovine che saranno incubate a 37°C per 72 ore in orbita prima di congelarle e rimandarle a Terra per essere analizzate.

Nicola Miglino

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