Mima-digiuno, conferme cliniche su capacità di riorganizzare difese anti-tumorali

09 Dicembre 2021

Proseguono gli studi sulla capacità della dieta mima-digiuno di supportare l’efficacia delle terapie anti-neoplastiche. L’ultima pubblicazione, in ordine di tempo, ha visto protagonista, su Cancer Discovery, un pool di scienziati italiani guidato da Carlo Vernieri, oncologo presso la breast unit del dipartimento di Oncologia medica ed ematologia dell’Istituto nazionale dei tumori di Milano e group leader del programma “Riprogrammazione metabolica nei tumori solidi” in Ifom-Istituto, fondazione Firc di Oncologia molecolare, sempre a Milano.

“Nei modelli animali, il digiuno ciclico o le diete mima-digiuno hanno dimostrato di potenziare l'attività dei trattamenti farmacologici, modulando il metabolismo sistemico e potenziando l'immunità antitumorale”, sottolinea Verneri. “Noi abbiamo puntato a valutare sicurezza, fattibilità, effetti metabolici e immunomodulatori di questo approccio in pazienti affetti da diverse forme tumorali e già in trattamento farmacologico”.

I ricercatori hanno sottoposto 101 partecipanti a una forte restrizione calorica per una media di quattro cicli di 5 giorni ciascuno, interrotti da 16-23 giorni di ripristino delle calorie perdute, anche per recuperare il peso. Il ciclo di mima-digiuno prevedeva un massimo di 600 calorie il giorno 1 e fino a 300 calorie nei giorni 2-5.

I risultati complessivi hanno evidenziato una riduzione dei livelli di glicemia del 18,6%, di insulinemia del 50,7% e di Igf-1 (Insuline-like growth factor-1) del 30,3%, con un aumento dei chetoni urinari da una media di 0,18 mg/dl a 59.9 mg/dl mg/dl, indipendentemente dal tipo di cancro, dal suo stadio e dal trattamento in corso. Insulina e glucosio sono stati monitorati in quanto ritenuti fattori in grado di promuovere la crescita tumorale.

In 38 pazienti è stata effettuata anche una valutazione dell’impatto della mima-digiuno su popolazioni cellulari specifiche del sistema immunitario evidenziando come, dopo il ciclo di 5 giorni, si registrasse un calo significativo di globuli bianchi specifici chiamati cellule mieloidi, associate a immunodepressione, e un aumento di cellule T citotossiche, efficaci nell’eliminare le cellule tumorali. Entrambi questi cambiamenti erano indipendenti dal trattamento antitumorale in atto. I ricercatori si sono quindi concentrati su un sottogruppo di 13 donne con ca mammario triplo negativo avanzato in chemioterapia (ChT) e sottoposte a mima-digiuno, confrontando i cambiamenti immunitari con quelli di altre 13 pazienti sottoposte solo a ChT. Anche in questo caso, il trattamento combinato, a differenza di quello solo con chemioterapia, ha determinato un calo delle cellule mieloidi immunosoppressive e aumento delle cellule T CD8+ attivate a effetto citotossico.  

Lo studio ha anche riportato un'analisi ad interim delle risposte immunitarie alla mima-digiuno in 22 donne con ca mammario in fase iniziale in attesa di intervento chirurgico. Le pazienti hanno iniziato il ciclo 12-15 giorni prima della chirurgia. Di nuovo, gli esiti sono stati diminuzione di glicemia, insulinemia e Igf-1, insieme a cambiamenti immunitari significativi, che indicavano l'attivazione di un ambiente antitumorale.
“I nostri risultati indicano che la forte restrizione calorica è ben tollerata e determina notevoli cambiamenti metabolici nei pazienti oncologici in trattamento, rimodellando anche il profilo immunitario del soggetto a favore di un ambiente di contrasto al tumore”, commenta Vernieri. “A questo punto, ci sono le basi per avviare studi clinici di fase II/III volti a investigare l'efficacia antitumorale di un approccio in combinato chemio/mima-digiuno”.

Nicola Miglino

 

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