Obiettivo: valutare gli effetti di diete ad alto contenuto proteico (Hp) rispetto a diete a basso contenuto proteico (Lp) sui principali fattori di rischio cardio-metabolico: perdita di peso, indice di massa corporea, circonferenza vita, massa grassa, pressione sistolica e diastolica, colesterolo totale, c-Hdl, c-Ldl, trigliceridi, glicemia e insulina a digiuno, emoglobina glicata.
Rispetto alle diete Lp (proteine: 10-23%), le Hp (proteine: 20-45%) risultano associate a maggiore perdita di peso (Smd -0,13, 95% Ci: -0,23, -0,03) e a maggiore riduzione della massa grassa (Smd -0,14, 95% Ci: -0,24, -0,04), della pressione sistolica (Smd -0,12, 95% CI: -0,21, -0,02), del colesterolo totale (Smd -0,11, 95% CI: -0,19, -0,02), dei trigliceridi (Smd -0,22, 95% CI: -0,30, -0,14) e dell’insulina (Smd -0,12, 95% CI: -0,22, -0,03). Non sono state osservate differenze significative per gli altri parametri considerati.
Così commentano gli Autori: Le diete ad alto contenuto proteico hanno mostrato effetti modesti, ma significativi su diversi indicatori di rischio cardiovascolare. Tra le possibili spiegazioni, l’azione saziante e la preservazione della massa magra delle proteine nonché l’attività Ace-inibitoria di alcuni peptidi presenti in diverse fonti alimentari quali latticini, pesce, carne, prodotti a base di uova, soia, riso e frutta a guscio”.
Pur considerando il rigore dell’approccio metodologico, gli stessi Autori sottolineano la necessità di futuri studi clinici che valutino, da una parte, l'efficacia delle diete Hp rispetto a quelle Lp in soggetti con malattie croniche e, dall’altra, gli effetti delle proteine da varie fonti alimentari (animali o vegetali) su patologie e fattori di rischio cardio-metabolici, nonché l’incidenza della composizione della dieta nei restanti macronutrienti.
Nicola Miglino