Caffeina scudo protettivo contro cellule di melanoma

23 Giugno 2021

La caffeina protegge contro la crescita delle cellule di melanoma umano. Questa la conclusione di uno studio appena pubblicato su Molecules, condotto da un gruppo di ricercatori dell’Istituto superiore di sanità (Iss), in collaborazione con colleghi dell’Idi di Roma, del Neuromed di Pozzilli e delle Università di Ferrara e Roma “Tor Vergata”.

L’analisi si è focalizzata sull’identificazione dei meccanismi attraverso i quali la caffeina svolge un importante ruolo protettivo contro alcuni tipi di tumori, già descritto in molti lavori in letteratura, ma ancora non completamente caratterizzato a livello molecolare.

“Utilizzando approcci in silico e in vitro, abbiamo identificato una proteina che probabilmente gioca un ruolo fondamentale in questa azione benefica della caffeina, cioè l’enzima tirosinasi che, come è noto, ha una funzione chiave nella sintesi della melanina e che svolgerebbe sia un’azione protettiva contro gli effetti del danno generato dai raggi Uv, sia un’importante funzione di immunomodulazione”, dice Francesco Facchiano, coordinatore dello studio effettuato presso il dipartimento di Oncologia e Medicina molecolare dell'Iss. “La melanina prodotta da cellule di melanoma umano esposte alla caffeina è, infatti, risultata significativamente aumentata”.

Come sottolinea Claudio Tabolacci, primo autore dell'articolo e ricercatore sostenuto dalla Fondazione Umberto Veronesi “Molto importante è stata la scelta dei modelli cellulari, che in questo studio sono le melanoma initiating cells che hanno interessanti caratteristiche di staminalità, tra le quali la capacità di conferire resistenza ai farmaci e favorire la recidiva di un tumore: la caffeina ha significativamente ridotto la crescita di queste cellule. Abbiamo inoltre evidenziato il ruolo di molecole di segnale come Il-1β, Ip-10, Mip-1α, Mip-1β e Rantes, la cui secrezione da parte di queste cellule in coltura è ridotta quando vengono esposte alla caffeina”.

Secondo l’Iss “i risultati dello studio appena pubblicato aprono nuove e interessanti prospettive nell’ambito della terapia differenziativa, finalizzata cioè a far differenziare le cellule per colpire solo quelle tumorali evitando la comparsa di recidive dopo il trattamento chemioterapico.  Terapia che per tumori maligni come il melanoma cutaneo è considerata un promettente campo di studio”. (n.m)

 

Top
Questo sito utilizza i cookies, che consentono di ottimizzarne le prestazioni e di offrire una migliore esperienza all'utente. More details…