Studio su microbiota: Nature Immunology rende onore a ricerca italiana

07 Luglio 2020

Prestigioso riconoscimento agli studi sul microbiota intestinale quello attribuito da Nature Immunology a Paola Ricciardi Castagnoli, immunologa di fama mondiale e direttore del Comitato scientifico della Fondazione Toscana Life Sciences. In occasione del suo ventennale, infatti, la rivista ha scelto i 20 lavori più autorevoli di immunologia pubblicati in questo periodo tra i quali figura “Dendritic cells express tight junction proteins and penetrate gut epithelial monolayers to sample bacteria”, un’importante ricerca dedicata al microbiota intestinale pubblicata nel 2001 e della quale oggi l’immunologa racconta la storia in un commento  - “Sensing the Gut Microbiota”, che ripercorre l’attività di ricerca svolta tra la fine degli anni Novanta e l’inizio dei Duemila, culminata poi con la pubblicazione del lavoro sulla rivista.

“Sono onorata del coinvolgimento di una prestigiosa rivista come Nature Immunology nel celebrare i 20 anni di attività e, al contempo, ritengo sia un segnale di riconoscimento al lavoro di ricerca che porto avanti da anni con dedizione e passione”, afferma Castagnoli. “In particolare, il lavoro sul microbiota intestinale ha rappresentato in quegli anni un importante avanzamento della ricerca per tutta la comunità scientifica e molto di quello che sappiamo oggi poggia le basi su quella prima intuizione”.

Oggi Paola Ricciardi Castagnoli ricorda come in quegli anni il focus del gruppo di ricerca sull'immunità della mucosa abbia portato alla scoperta di come le cellule dendritiche avvertano il microbiota intestinale per mantenere l'omeostasi. Una scoperta significativa poiché molti studi successivi hanno dimostrato un ruolo chiave del microbiota intestinale nel mantenere un buon sistema immunitario.

“Quando questo equilibrio viene a mancare si possono sviluppare molte patologie infiammatorie, autoimmunitarie e allergie. Il sequenziamento del microbiota di pazienti con queste malattie ha suggerito che esistono batteri buoni nella nostra flora intestinale e batteri meno buoni, anzi dannosi, per l’equilibrio del sistema immunitario. In futuro si spera di poter interferire sulla flora intestinale, modificandola, anche se a oggi è ancora molto difficile e i probiotici assunti per via orale non sembrano essere capaci di colonizzare l’intestino. Come sempre nella ricerca si apre una porta e ci si trova di fronte ad altri nuovi portoni. Il progresso e l’innovazione non sono altro che la capacità di andare avanti o come ho scritto nella didascalia della foto del mio lavoro su Nature Immunology: “Come si arriva in cima alla montagna? Basta camminare”.

Nicola Miglino

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